Sanguepazzo (Monica Bellucci)
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Sanguepazzo (Monica Bellucci)
Marco Tullio Giordana's (The Best of Youth) latest film Sanguepazzo (2008) has been tentatively set to be released this coming October in Italy. Courtesy of 01 Distribution.
Trailer:
http://www.01distribution.it/schedaa...&cine=0&id=481
Unfortunately, I only have an Italian review at this point, sorry.
FilmFilm:
La storia raccontata da Marco Tullio Giordana in Sanguepazzo è quella di Osvaldo Valenti e Luisa Ferida, due attori italiani degli anni ’30, che lavorarono soprattutto in quei film definiti dei "telefoni bianchi" e che dopo l’armistizio dell’8 settembre si compromisero aderendo alla Repubblica di Salò. Consegnatisi ai partigiani, furono giustiziati perché accusati di aver partecipato alle torture che la “polizia politica” della neonata repubblica fascista infliggeva ai partigiani presi prigionieri. Accuse che però non sembrerebbero essere state mai compiutamente provate.
Un film, questo di Giordana, dalla genesi lunghissima (iniziò a scriverlo più di venticinque anni fa) e dai contenuti sostanziosi e “pericolosi” considerando i rischi che si corrono quando si toccano temi delicati come quelli che riguardano il periodo della Resistenza e della guerra di liberazione che alcuni storici definiscono come una vera e propria guerra civile. Il regista milanese, forse anche per non farsi coinvolgere in una lunga quanto estenuante querelle sul giudizio storico sui fatti di quegli anni, sceglie di puntare soprattutto sulla personalità dei due attori. Per farlo dipinge un bozzetto molto accurato e sfaccettato dei due personaggi principali, tale da catalizzare tutta l’attenzione su di loro, affrontando, in questo modo, il problema storico solo tangenzialmente.
Ma, se questo progetto riesce a trovare in Luca Zingaretti, nei panni dell’attore Valenti, un interprete completo ed autorevole capace di affrontare un ruolo importante che non concede mai una caduta di tensione, lo stesso non può dirsi riguardo la scelta di affidare a Monica Bellucci la parte della protagonista femminile.
La necessaria misura di capacità recitativa non c’è, è inutile negarlo. E tale deficienza è ancora più evidente quando deve affrontare i momenti della giovane attrice, ragazza di provincia, appena arrivata nella grande città, Roma.
Per certi versi, l’attrice umbra, si districa con maggior disinvoltura nelle pieghe più drammatiche del copione, quando ormai il destino dei due amanti è segnato. Approfondimento dei personaggi e delle loro caratteristiche che si nota anche nei personaggi secondari come la figura di Golfiero (Alessio Boni) o quella di Koch (bravo l’attore Paolo Bonanni) il sinistro commissario della polizia politica.
La corposa sceneggiatura (150 minuti sono davvero tanti, anzi troppi), ben sostenuta da un’attenta ricostruzione dei luoghi frutto di una scenografia dai mezzi cospicui e dall’ottima manifattura, regala quindi a tutti i personaggi momenti di approfondimento che diventano poi essenziali per la comprensione globale dell’opera.
In alcuni passi, però, se ci si consente l’espressione, scade in momenti di eccessiva morbosità che, anche se giustificati dalla necessità di rappresentare l’atmosfera decadente di quegli anni, non sempre sono apparsi così funzionali alla storia. Non vorremmo che la presenza della Bellucci...
Ultima annotazione: le tre battute finali di Luigi Lo Cascio (che partecipa amichevolmente al film assieme a Sonia Bergamasco e Marco Paolini) dimostrano come anche con ruoli di pochi secondi si possa dimostrare di essere grandissimi interpreti.
(Daniele Sesti)
Un film, questo di Giordana, dalla genesi lunghissima (iniziò a scriverlo più di venticinque anni fa) e dai contenuti sostanziosi e “pericolosi” considerando i rischi che si corrono quando si toccano temi delicati come quelli che riguardano il periodo della Resistenza e della guerra di liberazione che alcuni storici definiscono come una vera e propria guerra civile. Il regista milanese, forse anche per non farsi coinvolgere in una lunga quanto estenuante querelle sul giudizio storico sui fatti di quegli anni, sceglie di puntare soprattutto sulla personalità dei due attori. Per farlo dipinge un bozzetto molto accurato e sfaccettato dei due personaggi principali, tale da catalizzare tutta l’attenzione su di loro, affrontando, in questo modo, il problema storico solo tangenzialmente.
Ma, se questo progetto riesce a trovare in Luca Zingaretti, nei panni dell’attore Valenti, un interprete completo ed autorevole capace di affrontare un ruolo importante che non concede mai una caduta di tensione, lo stesso non può dirsi riguardo la scelta di affidare a Monica Bellucci la parte della protagonista femminile.
La necessaria misura di capacità recitativa non c’è, è inutile negarlo. E tale deficienza è ancora più evidente quando deve affrontare i momenti della giovane attrice, ragazza di provincia, appena arrivata nella grande città, Roma.
Per certi versi, l’attrice umbra, si districa con maggior disinvoltura nelle pieghe più drammatiche del copione, quando ormai il destino dei due amanti è segnato. Approfondimento dei personaggi e delle loro caratteristiche che si nota anche nei personaggi secondari come la figura di Golfiero (Alessio Boni) o quella di Koch (bravo l’attore Paolo Bonanni) il sinistro commissario della polizia politica.
La corposa sceneggiatura (150 minuti sono davvero tanti, anzi troppi), ben sostenuta da un’attenta ricostruzione dei luoghi frutto di una scenografia dai mezzi cospicui e dall’ottima manifattura, regala quindi a tutti i personaggi momenti di approfondimento che diventano poi essenziali per la comprensione globale dell’opera.
In alcuni passi, però, se ci si consente l’espressione, scade in momenti di eccessiva morbosità che, anche se giustificati dalla necessità di rappresentare l’atmosfera decadente di quegli anni, non sempre sono apparsi così funzionali alla storia. Non vorremmo che la presenza della Bellucci...
Ultima annotazione: le tre battute finali di Luigi Lo Cascio (che partecipa amichevolmente al film assieme a Sonia Bergamasco e Marco Paolini) dimostrano come anche con ruoli di pochi secondi si possa dimostrare di essere grandissimi interpreti.
(Daniele Sesti)
Last edited by pro-bassoonist; 07-04-08 at 03:08 PM.